sabato 15 ottobre 2011

Wuthering Heights

Oggi mia madre mi ha detto che sono anaffettiva. Forse ha ragione. Pensavo a quando qualcosa in me si è rotto, e ricordo sempre lo stesso luogo, un parco accanto ad un fiume, un pomeriggio di fine inverno. Non so perché tutto sia iniziato li, non so perché non riesca a lasciarmi quel particolare passato alle spalle. Continua a fare male, forse perché ha colpito qualcosa in me di più profondo di quanto riesca ancora a capire, che negli anni successivi non sono riuscita a capire. Forse perché sono sempre fuggita. Non sono più tornata li, sono scappata da quella città, da quella regione, da quella vita, tentando disperatamente di costruirmene una nuova, aggrappandomi a sogni che forse non erano neanche miei, o a progetti nei quali credevo più per il gusto di farlo che per una reale convinzione. Forse è quello che succede quando hai dei rimpianti, quando continui a domandarti cosa avresti potuto fare, se la tua vita oggi sarebbe diversa, come, cosa, dove.... Forse il passo avanti che devo fare è quello. Più di una laurea, o di un lavoro, o di una scelta di vita, devo lasciarmi il passato alle spalle. Forse è per questo che le mie ultime relazioni non hanno funzionato, forse è anche per questo. Forse è perché non riuscivo ad essere presente lì ed ora, forse perché ero troppo impegnata a fuggire da un passato che non faceva male, o a correre in un futuro che ancora non avevamo iniziato a costruire. Forse è il momento di affrontare veramente i demoni del mio passato, di capire quello che ho perso, e quello che ho continuato a cercare in questi anni, di capire quanto il disperato tentativo di proteggermi dal dolore autodistruttivo che mi aveva preso anni fa mi abbia impedito di vivere al 100% le mie relazioni. Devo affrontare il mio dolore, quello che continuo a provare quando vedo certi luoghi o penso a certi giorni. Ed andare avanti senza paura di star male. Con la certezza che la felicità non sia persa per sempre, ma sia li ad aspettarmi ad un certo punto della mia strada. Alla fine, citando un luogo comune, l'unica cosa dalla quale non possiamo fuggire è noi stessi. E io devo smettere di provarci.

 

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