giovedì 17 giugno 2010

Mondiale...

Attraverso i mondiali, pensare a questi 4 anni passati, volati...4 anni! Sembra ieri, sembra una vita fa...quante persone nuove nella mia vita...quante persone che conoscevo sono così lontane...quante persone che in questi 4 anni ho conosciuto sono partite, o stanno per farlo...quante sono andate avanti con la loro vita, inseguendo il successo, e quante sono allo stesso punto di 4 anni fa..nel 2006 c'erano i mondiali, c'era la partenza per il Brasile, c'era la nascita di questo blog, c'erano amori finiti malamente, c'erano risate, amici, estate. Quest'anno i mondiali non credo li guarderò. Perché anche i calciatori ti deludono. Perché cavolo, ormai dell'Italia è rimasta solo la nazionale, nel bene e nel male. Tutto il resto è uno sfascio, ma vediamo ancora in quei 22 tizi vestiti di azzurro (che poi invece è blu savoia) lo specchio di tutto il bene e il male del nostro paese, se loro vincono tutto va bene, se loro perdono, allora è un caos, che va dalla cospirazione internazionale di arbitri, alla cospirazione leghista anti-nazionale, e tutto quello che ci sta nel mezzo. Questo 2010 è un anno di cambiamenti per me e non solo, tanti tanti partono, lontano, e forse anche io cambio zone, è un anno in cui il motto per me è "è tardi", in cui tutto dovrebbe finire, cambiare, evolversi per me (=finire sta cavolo di università). Non so cosa farò la notte della finale, non so se ci sarà l'Italia, ma per un attimo ho sognato di ritrovarmi lì, in quel bar a Venezia, con le stesse persone, gli stessi sogni, le stesse emozioni. Ma non succederà. 4 anni hanno scavato un solco incolmabile fra me e quella sera, fra la mia vita e quella di alcune persone che erano li. Forse non ci riconosceremmo neanche più. E la mente vola, a pensare e fra altri 4 anni? E fra 8? E fra 12? Ci sarà un mondiale in cui per un misterioso giro del destino ci ritroveremo tutti li, cambiati eppure gli stessi, pieni di sogni e speranze, pieni di affetto, a stupirci ancora per come una notte possa essere magica, a ridere e piangere e bere e scherzare insieme nel calore dell'estate? Questa sarebbe per me una vera vittoria, altro che una coppa alzata al cielo. Sarebbe riprendersi un pezzo di me che i casi della vita mi hanno strappato e allontanato. Sarebbe un nuovo inizio, sarebbe...qualcosa che so non ci sarà. E' ancora presto per un addio, è ancora presto per l'indifferenza, ma forse è tardi per qualsiasi cosa che non sia "vorrò sempre bene alla persona che eri...e spero un giorno di avere occasione di provare le stesse cose per la persona che sarai". Il presente, è in divenire...

giovedì 3 giugno 2010

Quell'anno nella mia mente è associato all'immagine di una palude. Una tetra palude piena di torbida melma, dove a ogni passo i miei piedi rischiavano di restare invischiati. Era solo con uno sforzo terribile che riuscivo ad avanzare in mezzo a quel fango. Non riuscivo a vedere niente nè davanti nè dietro di me: solo quella buia palude che si estendeva a perdita d'occhio. Gli altri andavano avanti, li guardavo avanzare spediti mentre mi trascinavo faticosamente attraverso il fango. [..] Quella sconfinata palude era l'unica cosa che si rifletteva nei miei occhi.

Haruki Murakami
"Tokio Blues Norvegian Wood"