domenica 12 ottobre 2008

Ferite

Ci sono davvero molti modi in cui le persone possono riuscire a ferirti..ma forse fa più male quando lo fanno inconsapevolmente. Perchè quando una persona cerca di ferirti di proposito, c'è sempre insita quella dose di cattiveria, di malignità, che in qualche modo giustifica le azioni e i sentimenti che ne conseguono. Ma quando una persona ti ferisce inconsapevolmente, non c'è nientre dietro cui ci si possa proteggere. Devi accettare lo stato dei fatti. Non puoi dire: era arrabbiata, o trovare qualche giustificazione. Io ora provo un turbine di sentimenti che mi spaventano. Delusione, amarezza, dolore, disprezzo, disapprovazione, paura, e un pò di rabbia. Vorrei essere in grado di gestirli, di trattenerli dentro di me ma non ce la faccio. Non sono abbastanza forte, o forse mi sento troppo ferita per tentare di esserlo. Tremo. Le mie mani tremano. Forse è lo sforzo di trattenere le lacrime di rabbia, forse è il dolore per la ferita ricevuta, forse.. forse è semplicemente la consapevolezza che qualcosa si è spezzato. Un misto di idee, affetto, fiducia, stima, si è irrimediabilmente incrinato.. Io lo so di essere dura, so di non essere in questi frangenti una brava cattolica, mi lascio prendere dal rancore, mi lascio trasportare, quando dovrei essere la prima non ad approvare, ma ad accettare e perdonare. Perchè nessuno è perfetto, tutti sbagliamo, nessuno è infallibile e nessuno merita di essere condannato per un errore. Ma.. E' troppo difficile. E' difficile perchè si tratta di me, perchè sono io che mi sento un peso sul petto. Sono io che continuo a illudermi che sia un incubo, e invece non lo è. E' difficile perchè non riesco ad accettare. Figuriamoci a perdonare. Forse pretendo troppo dalle persone. Forse mi aspetto troppo da loro, forse do loro una presunzione di infallibilità che non sta ne in cielo ne in terra. Anche io nella mia vita ho fatto cose brutte, cose sbagliate, cose deplorevoli. Non sono una persona perfetta. Però.. sembra che alcune cose siano più gravi di altre. Perchè alcune cose toccano i tuoi nervi scoperti, le tue ferite aperte, alcune cose fanno più male di altre. Per il modo in cui si fanno, per i motivi per i quali si fanno, per le situazioni nelle quali si fanno. Perchè minano la base delle tue ideologie. Perchè sono così tanto in contrasto col mio modo di essere e di vedere la vita che mi provocano fortissimi sentimenti di disprezzo. Perchè vanno contro tutto quello in cui credo. Perchè distruggono tutto quello in cui credo. Io non sono nessuno senza la mia Fede. Il mio io è profondamente legato alla mia Fede, al modo in cui la vivo. E se una persona va contro tutto quello in cui io credo, va contro tutto quello che mi ha permesso di essere la persona che sono oggi, va contro di me, va contro la mia essenza. Come si può pensare di mantenere un rapporto in questi frangenti? Come si può pensare che una persona che disprezza quello in cui credo a tal punto da distruggerlo, possa provare affetto per me e meritare il mio affetto? Io capisco che a volte le mie convinzioni sono troppo granitiche. Nessuno dice il contrario. Io so di essere particolarmente intransigente, soprattutto riguardo ad alcuni argomenti. E' normale che ci siano persone che la pensino in maniera diversa da me, ed è assurdo che io mi allontani da loro per questo. Ma se una persona a cui voglio bene si comporta come le persone che disprezzo cosa devo fare? Se una persona a cui voglio bene, fa esattamente le cose per le quali io considero altre persone delle brutte persone che devo fare? Non ci sono giustificazioni che tengano. Perchè c'è sempre quella sufficiente dose di consapevolezza.. Forse ho gli stessi difetti che imputo agli altri. Forse sono pronta a perdonare assassini, criminali di ogni genere, solo perchè le loro colpe non mi toccano da vicino. E poi non riesco a perdonare, ma neanche a pensare di guardare in faccia, una persona che dopo tutto è una brava persona, che ha commesso degli errori, che possono sembrare poca cosa comparati a tutti i mali del mondo.. Forse è per la rabbia. E' per la rabbia che provo in corpo adesso, per la voglia di prendere a pugni qualcosa finchè il dolore fisico non copra i lamenti del mio cuore. Forse è solo questo. Forse è la rabbia che mi annebbia. Forse se io riuscissi a calmare la rabbia che mi pulsa nelle vene, forse sarebbe più semplice accettare e perdonare. Forse sarebbe più facile. Forse eliminata la rabbia, potrei provare compassione. Ricordare il mio passato, trovare ragioni, trovare situazioni analoghe, pensare che magari alcune persone non hanno la forza della Fede che le sostiene, e che da sole non riescono a trovare la forza per opporsi alle tentazioni. Ma come faccio a far passare la rabbia? E se non cancello la rabbia non riesco a cancellare neanche tutto il resto. Se non cancello la rabbia non riuscirò a muovermi dalla situazione nella quale sono. Non riuscirò a fare un sorriso sincero. O forse il problema è che non vedo il pentimento. Forse il problema, la radice della mia rabbia, è che questa persona pensa ancora che sia giusto? Il problema è che so che lo rifarebbe, so che lo rifarà. E allora? Come posso perdonare una persona che non si pente? "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". E quando lo sanno quello che fanno? Quando sbagliano sapendo di sbagliare? Cosa bisogna fare? Perdonare? Io non ne sono ancora in grado. La mia infantile soluzione al momento è fuggire. Fuggire dal confronto, fuggire dai problemi, fuggire da tutto per proteggere questa persona da me stessa. Per proteggerla dalla mia rabbia, dal mio disprezzo, dal mio dolore. Non è la cosa più giusta. Ma è la meno sbagliata che io riesca a fare.