sabato 26 aprile 2008

LIbro: "Infedele" di Ayaan Hirsi Ali

Ho appena finito di dovorare questo libro. Non sono riuscita a fare praticamente altro negli ultimi giorni. Trovo che sia un libro stupendo, davvero commovente. E' principalmente la storia di una donna, e una donna che legge non può fare a meno di immedesimarsi con i suoi sentimenti, con quello che prova. Ed è un libro che fa riflettere. Uno può condividere o meno le sue posizioni, o ritenerle frutto e conseguenza delle sue esperienze personali, però quello che è senza dubbio ammirevole è che ogni sua idea sia nata da una profonda consapevolezza, da uno studio approfondito e da un'attenta riflessione. A me per prima capita di sposare idee "semplicistiche" in modo affrettato, perchè è quello che ad un primo affrettato esame sembra più giusto, a volte non si capisce bene secondo quali criteri. Capisco ora quanto questo possa essere dannoso, quanto questo possa permetterci a volte di trascurare i veri problemi..

martedì 15 aprile 2008

Che amarezza!!

Che tristezza. Sto meditando l'espatrio. E sono fortemente disillusa. Non mi sconvolge più di tanto che abbia vinto Berlusconi, x fortuna è il suo ultimo quinquennio, poi si deciderà ad andare in pensione spero!! MA che la Lega abbia preso quasi il 10%. E il 27% in veneto. Come si fa? Federalismo fiscale, fucili su Roma, la caccia agli immigrati. Ci saranno ancora panchine in Italia? Io non me lo dimentico quello che ha detto Bossi sul sud. Anche se non ne parla più, io non me lo dimentico, e continuerò a odiare con tutte le mie forze lui e la Lega. E il fatto che ci siano così tanti brocchi che pensano che per migliorare le strada sia affidarsi a dei pazzi intolleranti guerrafondai, mi deprime. Veramente il nostro paese è caduto in basso. Dubito che qualcuno al governo abbia le capacità e soprattutto la volontà di provare a toglierci dal pantano nel quale siamo. Spero solo di ricavare tutti i vantaggi possibili finchè sto qui, e poi me ne andrò in un posto dove la gente crede ancora che la politica serva per rendere il mondo un posto migliore, e non per riempirsi le tasche lasciando i nostri figli a morire di fame. In quanto donna, sento come mio dovere prioritario quello di trovare un posto dove poter crescere i miei figli. E questo posto è sempre meno l'Italia. E non per la criminalità, la mafia, i soldi, la spazzatura, gli immigrati o quant'altro quella gente considera "problemi". Mi hanno tolto la speranza in un futuro migliore. La speranza che come io sono stata meglio dei miei genitori, i miei figli staranno meglio di me. Che cresceranno con dei valori, con dei sogni, e con la possibilità di raggiungerli. Qui in Italia, ormai, non ci sono nè valori, nè sogni, nè possibilità di raggiungerli. Se devo lottare per sopravvivere, preferisco farlo in un posto dove la mia lotta porterà dei risultati, dove verò la società migliorare, l'istruzione alzarsi, la meritocrazia avanzare. Mi sono stufata di credere nella gente di questo paese. E questa è la cosa più terribile che Berlusconi e la Lega potessero farmi.

venerdì 4 aprile 2008

Vita Perfetta

Un'amica, da sempre, ha chiara nella testa l'idea della sua vita perfetta. Un lavoro che le lasci il fine settimana libero, una villetta in campagna col giardino in cui mettere il cane, un paio di figli e l'uomo che ama. A parte la casa e il cane gli altri obiettivi li ha raggiunti. E io? Che obiettivi voglio raggiungere? Dove la voglio la mia casa? Se io penso alla mia casa ideale, penso a una casetta in una via tranquilla, con poche macchine, meglio ancora se pedonale. Sarebbe bello fosse a due piani. Con un bel terrazzo e molti divani letto per gli ospiti. Ma dove? Ah! Questa è la domanda da un milione di dollari. Ogni volta che torno a casa per un pò di più di un frenetico fine settimana, finisco in una spirale abbastanza destabilizzante. C'è poco da fare, sono veneziana fino all'osso. Non capisco come tante persone riescano a impazzire così per Roma. si ok, bella, c'è il colosseo, ci sono molti musei, teatri, giardini, ma.. Bah. Una mia amica dice di non lasciare chiusa nessuna possibilità. Magari trovo il lavoro dei miei sogni, la casa dei miei sogni, un certo equilibrio, un gruppo di amici anche lì. Ma non riesco a convincermene. Sono stupidamente legata a questi nebbiosi luoghi. Ma stupidamente poi perchè? E' giusto che io ami alla follia una città meravigliosa. E' giusto che io voglia vivere qui vicino, e non in quel caos pulsante disorganizzato che è Roma. Diavolo. Qui è una figata. La vita che si fa qui è una figata. Ok, non ci sono mille musei, i teatri non sono granchè, ma va bene. Roma ha tutto ma rimane inafferrabile. Io voglo una città da poter tenere tutta nelle mie mani. In cui potermi fermare rapita a guardare gli scorci. Si ok, Roma ne ha di scorci..Forse il mio vero problema è l'assenza dell'acqua. Il tevere, a Roma, è così lontano ormai dallo spirito della città. Non ci puoi passegiare perchè ci sono i topi, e in bici ti rapinano, e in barca stendiamo un velo pietoso..Sta lì, sprofondato tra quegli argini di cemento che proteggeranno pure Roma dalle inondazioni, ma che sono davvero tristi. Forse è l'acqua che mi manca. Abituata ad una vista costante di canali laguna e fiumi il cemento di Roma mi deprime. E qualche macchia di verde non fa quello che fa lo scorrere di un fiume attorno al quale puoi passeggiare. Questa nuova consapevolezza non risolve nulla. Che tristezza..