martedì 25 marzo 2008

A casa??

Sono tornata a Roma dopo delle veloci vacanze pasquali..sono stata in montagna, e ha nevicato..che bello..peccato non aver potuto sciare..e poi la "solita" pasquetta da Marta a Mirano..è bello mantenere queste tradizioni, ritrovarsi assieme anche se magari durante l'anno ci si perde un pò..cucinare accendere la brace fare giochi stupidi in giardino..e brindare tutti assieme..peccato per il sole..ma va bene anche così..sperando che ci siano nuove occasioni per trovarsi tutti assieme..e adesso si inizia a studiare..tristezza

venerdì 21 marzo 2008

Guerra

Fino ad ora, non mi sono mai angustiata per la situazione politica nazionale e soprattutto internazionale. Mi ritengo, credo a ragione, una persona abbastanza informata, so dove ci sono conflitti, crisi umanitarie, violazioni dei diritti umani, so che il mondo non va bene, che ci sono persone che muoiono continuamente e che vivono la guerra ogni giorno, come so che ci sono persone che muoiono di fame o di malattia. Sono convinta che sia dovere di ogni persona fare il possibile per migliorare queste situazioni, secondo attitudini e possibilità. Ma ora, ora sono davvero preoccupata, per non dire terrorizzata. Vedo e sento troppi problemi, troppi focolai di guerre e problemi, ci sono situazioni a lor modo statiche come il conflitto Israelo-Palestinese o le lotte legate ai Taliban afghani e gli avversari di turno, o la guerra in Darfur od in altre regioni del centr'africa, e situazioni che a mio parere stanno esplodendo in ogni dove, tensioni che si pensavano "sotto controllo" o che io percepivo come tali, non nel senso che fossero situazioni "giuste", ma nel senso che erano "assestate", come il Kosovo, o il Tibet. E adesso sembra che tutto stia esplodendo, in ogni dove. Se uno prendesse una bella piantina del mondo e mettesse delle crocette sui luoghi dove ci sono dei conflitti, coprirebbe una buona parte del mondo.. Birmania, Cina, Congo, Serbia, Cecenia, Israele, Afghanistan, Iraq, Colombia, e quant'altro.. Di luoghi esenti, per ora, mi sa che rimangono Europa, Australia e Nord America, sempre che uno non voglia considerare che queste nazioni sono impegnate nelle cosiddette "missioni di pace" che sono di tutto, ma la pace c'entra poco. E io come non lo sono mai stata sono spaventata. Non ho la sensibilità storica per poter valutare la situazione nella sua complessità, so solo che ho paura, che sento che c'è qualcosa che sta andando storto, nella direzione sbagliata, e non riesco a trovare una via d'uscita. Credo profondamente nella pace, ma sono molto disillusa riguardo al movimento pacifista. E' importante dire no, portare avanti l'idea di pace, questo pribabilmente cambierà le coscienze, ma non cambia nell'immediato la storia. Io me li sono fatti con gioia e speranza i chilometri della Perugia- Assisi nell'anno dell'atacco alle torri gemelle e della guerra in Afghanistan. Ma la guerra in Afghanistan c'è ancora, checchè ne dicano i vari governi, e le persone in marcia sotto il sole non hanno fatto cambiare idea a coloro che alla fine prendono le decisioni senza curarsi molto dell'opinione pubblica. Se sentissi in giro persone fiduciose, persone che credono in un mondo migliore, che pensano che la violenza non sia la soluzione, forse mi tierei su, ma sento sempre più gente che "li ammazzerei tutti io quei bastardi", e come posso pensare che queste persone che sarebbero disposte a cedere molti dei diritti umani faticosamente conquistati per punire criminali si, ma prima di tutto persone, come posso pensare che queste persone scendano in piazza a dire no alla guerra, no non va bene ammazzare, combattere, e non ci sono giustificazioni di sorta. Se il mondo che vedo intorno a me sta lentamente tornando all'idea che a chi ruba debbano essere tagliate le mani, e a chi ammazza debba essere tolta la vita, le moratorie, le marcie pacifiste, che fine possono fare se non quella di fioche fiamme di candela esposte al vento? Fiamme che illuminano il buio della notte, si, ma il sole è un'altra cosa. Per la prima volta sento che tutto va male, che nulla o quasi va nella direzione giusta, e ho paura. Non voglio vedere davanti ai miei occhi la storia tornare indietro, non voglio sirene antiaeree, eserciti, città in fiamme, morti innocenti, non voglio una nuova Hiroshima e una nuova Nagasaki, non voglio più vedere immagini di opere d'arte millenarie disrtutte dalle bombe, non voglio dover aspettare trepidante le notizie dal fronte per sapere se i miei cari torneranno a casa o no, e non riesco a convincermi che tutto questo non mi riguardi, che tutto andrà meglio, che si risolverà tutto. Non ho più fiducia.E questa è la cosa che fra tutte mi terrorizza di più.