venerdì 4 aprile 2008

Vita Perfetta

Un'amica, da sempre, ha chiara nella testa l'idea della sua vita perfetta. Un lavoro che le lasci il fine settimana libero, una villetta in campagna col giardino in cui mettere il cane, un paio di figli e l'uomo che ama. A parte la casa e il cane gli altri obiettivi li ha raggiunti. E io? Che obiettivi voglio raggiungere? Dove la voglio la mia casa? Se io penso alla mia casa ideale, penso a una casetta in una via tranquilla, con poche macchine, meglio ancora se pedonale. Sarebbe bello fosse a due piani. Con un bel terrazzo e molti divani letto per gli ospiti. Ma dove? Ah! Questa è la domanda da un milione di dollari. Ogni volta che torno a casa per un pò di più di un frenetico fine settimana, finisco in una spirale abbastanza destabilizzante. C'è poco da fare, sono veneziana fino all'osso. Non capisco come tante persone riescano a impazzire così per Roma. si ok, bella, c'è il colosseo, ci sono molti musei, teatri, giardini, ma.. Bah. Una mia amica dice di non lasciare chiusa nessuna possibilità. Magari trovo il lavoro dei miei sogni, la casa dei miei sogni, un certo equilibrio, un gruppo di amici anche lì. Ma non riesco a convincermene. Sono stupidamente legata a questi nebbiosi luoghi. Ma stupidamente poi perchè? E' giusto che io ami alla follia una città meravigliosa. E' giusto che io voglia vivere qui vicino, e non in quel caos pulsante disorganizzato che è Roma. Diavolo. Qui è una figata. La vita che si fa qui è una figata. Ok, non ci sono mille musei, i teatri non sono granchè, ma va bene. Roma ha tutto ma rimane inafferrabile. Io voglo una città da poter tenere tutta nelle mie mani. In cui potermi fermare rapita a guardare gli scorci. Si ok, Roma ne ha di scorci..Forse il mio vero problema è l'assenza dell'acqua. Il tevere, a Roma, è così lontano ormai dallo spirito della città. Non ci puoi passegiare perchè ci sono i topi, e in bici ti rapinano, e in barca stendiamo un velo pietoso..Sta lì, sprofondato tra quegli argini di cemento che proteggeranno pure Roma dalle inondazioni, ma che sono davvero tristi. Forse è l'acqua che mi manca. Abituata ad una vista costante di canali laguna e fiumi il cemento di Roma mi deprime. E qualche macchia di verde non fa quello che fa lo scorrere di un fiume attorno al quale puoi passeggiare. Questa nuova consapevolezza non risolve nulla. Che tristezza..

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