martedì 21 agosto 2007

Dom Franco

Il 2 agosto, giorno del suo 62-esimo compleanno, è mancato Dom Franco, primo vescovo di Juina. La notizia mi è arrivata da un quasi omonimo, Don Franco, prete italiano che è li con un gruppo di ragazzi, come me l'anno scorso. L'anno scorso noi eravamo arrivati il giorno del suo compleanno. Mi ricordo, ci siamo presentati li, con un regalo incartato, a fargli gli auguri, e a partecipare alla festa..Per la prima volta abbiamo conosciuto la comunità dei religiosi (e delle religiose) che popolava Juina. Lui era italiano, in Brasile da molti anni, con un'aria gentile. Si vedeva e si sentiva che era grande ancora prima che parlasse. Si vedeva nella città tutto quello che aveva iniziato a costruire, si vedevano le linee guida del suo grande progetto per Juina. E si vedeva negli occhi della gente quanto lui fosse ammirao e stimato, come messaggero vicino di Dio sulla terra. E in un attimo, il tempo di un infarto, non c'era più. La comunità di Juina è rimasta orfana del più dolce dei suoi padri. E tutti i suoi progetti, tutti i suoi collaboratori, i seminaristi che vivevano con lui..tutti più soli..Sono sicura che è in un posto migliore, e non per dire una frase fatta, io ne sono davvero convinta. Era grande come pochi, come molte persone che incontri in terra di missione..Aveva una luce diversa, in ogni suo gesto in ogni cosa, lo vedevi, vedevi che era "illuminato"..Era così umile, sempre in camicia e pantaloni, così umile da destinare i suoi averi a costruire strutture per gli altri piuttosto che per se, da avere solo il necessario. Potrei scrivere pagine e pagine parlando di lui, io che l'ho conosciuto solo per un mese. E immagino lo sconforto di coloro che ci hanno lavorato assieme per anni. Spero, anzi sono sicura che continuerà a vegliare sulla sua Juina da lassù, e auguro a tutta la comunità che Dio mandi loro una guida altrettanto capace e amorevole, che possa guidarli sulla strada che Dio ha preparato per loro..
Obrigado para tudo..

1 commento:

trytounderstand ha detto...

E' triste e curioso allo stesso tempo, quello che dice un vecchio luogo comune: "i migliori se ne vanno per primi". Ho smesso da tempo di spremermi le meningi per comprendere quale sia l'oscuro (almeno per la mia limitata visuale) progetto che il Padreterno ci ha riservato, ma è altrettanto vero che la perdita di una persona così importante per quella comunità che tu descrivi, appare inesorabilmente difficile da comprendere. A meno di non interpretarla come una prova di fronte alla quale sono stati messi sia quelli che lo amavano, sia quelli che contavano sul suo aiuto...
La tua descrizione è stata davvero commovente e bella, non ho potuto fare a meno di rivolgere a lui il mio pensiero, anche se non l'ho mai conosciuto.
Un abbraccio.

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