domenica 7 dicembre 2008

Nebbia

Bello tornare a Venezia, e ritrovare la nebbia, e le luci rosate che illuminano la notte.. E' strano, sto trovando un mio equilibrio a Roma, davvero, inzio a sentire un pò mia quella megalopoli ricca di problemi..Ma Venezia..Venezia è il mio cuore, la mia anima, la mia casa...Comunque, paradossalmente, a volte passeggiare a Venezia nella nebbia mi schiarisce le idee..Ho capito tante cose, e deciso tante cose..Ho deciso a che punto è la relazione con la mia amica di cui tanto ho parlato nei post precedenti..Ho capito cosa fare. Ho cercato un'occasione per chiarire le cose, ma lei non ha voluto. Capisco sia fragile. Capisco tutto. Ma alla fine non mi ha voluto parlare, non ora. E per me, ora era l'unico periodo in cui la mia ferita è ancora leggera, ancora rimarginabile. Dopo rimarrà nel mio cuore. E condizionerà tutte le mie azioni. Si sono rotte molte cose nel nostro rapporto. Era capitato di litigare, si, di avere problemi, ma mai così strutturali. Quando vieni ferito dalle persone a cui affidi la tua cieca fiducia...per me è un torto imperdonabile..Lei mi ha ferita, mi ha discriminata, mi ha trattata in modo diverso non per le mie idee, ma per le idee che ha la mi fede. Ha deciso che il fatto che io fossi cattolica fosse uno scoglio che non mi permetteva di starle vicino. Lo so che questa non è la discriminazione vera, quella delle stelle gialle, dei massacri etnici, delle scuole separate, dei diritti negati. Ma è comunque discriminazione. E io non pensavo che dopo dieci anni di conoscenza, potessi essere discriminata dalla mia migliore amica. E mi fa male proprio perchè non è qualcosa "a priori", lei mi conosce, e bene. Il fatto che lei mi giudichi dopo tutti questi anni ancora in base alla mia fede, ad un'idea restrittiva della mia fede, in quanto se uno ci pensasse bene, almeno ideologicamente ad un cattolico è insegnato l'amore per tutti, anche i peccatori, e la compassione, il soffrire con loro..essere giudicata così da lei rimarrà una ferita ininterrotta nel nostro rapporto. E ne pregiudicherà il corso.. Constato questo. Senza più rabbia, senza più furia. Solo con rassegnazione..e un pò di dolore..

1 commento:

trytounderstand ha detto...

L'immagine della nebbia di Venezia che schiarisce le idee è davvero bella, per un paio di motivi, oltre che per il mio averla vissuta in un breve periodo della mia vita passato a Udine a far finta di "difendere la patria"...
Dicevo che l'immagine è bella e allo stesso tempo parallela a quello che racconti in questo post. La nebbia atmosferica e la nebbia mentale hanno molto di simile, a volte. Se ti fermi in mezzo alla nebbia, tutto quello che ti accade attorno perde di visibilità, di importanza e, in fondo, non può colpirti. Anche un improvvisato nemico avrebbe difficoltà a trovarti, nella nebbia. I problemi iniziano se uno decide di muoversi, perchè probabilmente dovrà farlo a tentoni, senza sapere che direzione prendere e senza sapere se in quella direzione c'è la fine del passaggio (che, peraltro, a Venezia significherebbe fare un tuffo in acqua... pluf!). E' significativo il tuo post, è vero che sei stata discriminata, con un amico vero discuti delle tue convinzioni e del tuo credo. Con un amico vero puoi anche discutere molto animatamente di questi argomenti, ma mai e poi mai un'amicizia vera può terminare a causa di tali diversità di vedute. La nebbia che senti intorno a te è una nebbia nuova? Un amico che ferisce e discrimina, qualunque sia il motivo, è un vero amico?

Ciao.
Try