giovedì 14 giugno 2007

Felicità

Ultimamente stiamo organizzando col mio gruppo un campo estivo dal tema "La ricerca della felicità". E io spesso mi intreppo a pensare non tanto cosa sia la felicità, nè come la si raggiunga, in questo senso la mia Fede mi dà tutte le risposte di cui ho bisogno senza problemi..Quello che mi domando è come si possa dare felicità agli altri. Quale sia il modo migliore. Quando sono andata giù in Brasile mi hanno detto "Bastano la tua presenza e la tua disponibilità ad amarli per renderli felici". Ma qui? Basta la presenza e l'amore? E quando la presenza non ci può essere a causa di mille impegni? Come si agisce? Si cerca di rimediare con una presenza virtuale? Sms, telefonate, email? E poi presenza che vuol dire? Li in Brasile voleva dire presenza fisica e mentale, essere con le persone, condividere i loro momenti, i loro giochi, il loro tempo. E qui? Non basta essere con una persona, devi anche sapere il suo passato e il suo futuro, i suoi impegni, le ultime cose che accadono nella sua vista. Qui ho visto che non asta essere uno accanto all'altro a guardare una tartaruga, bisogna avere una presenza ben radicata, bisogna essere presenti a livello "spirituale", far sentire in ogni attimo la propria vicinanza. Il fatto che ci siano dei sentimenti reciproci non lo rende scontato, come è invece per me. Se io voglio bene a una persona, anche se non so quello che ha fatto ieri, o quello che farà domani, non importa, il nostro rapporto si vive nello stare assieme, nel condividere momenti, non nel condividere vite. Ma vedo chè è un pò diverso da quello che pensano le persone attorno a me. Solo con pochissimi dei miei amici basta il sentimento reciproco per tenere in piedi un rapporto. In tutti gli altri casi ci vuole una costruzione di incontri, contatti, scambi, telefonate, che io faccio fatica a sostenere, o a portare avanti coerentemente..la sento come una mia mancanza...ma non ce la faccio...forse in questo si vede la mia pigrizia o meglio la mia svogliatezza..boh..perchè tutto dev'essere complicato??

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non capisco questo post,mi lascia un sacco di dubbi e di confusione,non bastano solo i sentimenti per tenere in piedi un rapporto,serve la quotidianità,serve interessarsi alla vita degli altri,non serve condividere tutto ma per me condividere dei momenti,belli o brutti che siano,vuol dire vivere un pezzettino di vita insieme,vuol dire lasciare un segno,un ricordo,un esperienza condivisa da raccontare...credo che quando in un rapporto manca la complicità e la condivisione di esperienze il rapporto sia inevitabilmente sul viale del tramonto!quando vuoi tanto bene a una persona ma le strade diverse vi fanno allontanare il sentimento non si esaurisce,non si esaurirà mai,forse,ma resta solo quello,quella persona diventa scontata,diventa quel qualcuno a cui pensare e a cui rivolgersi quando ci si sente soli,quando si ha un problema,quando si è in difficoltà,questo non vuol dire che questa persona non possa fornirci attimi di felicità,anche uno sconosciuto può darci attimi di felicità ma l'amicizia è un altra cosa,quella vera è felicità allo stato puro,è condivisione,è sincerità,è esperienza insieme,è crescere insieme,è vivere il passato e attendere il futuro con la consapevolezza che qualcuno ci sarà accanto!
bacio
Marta

trytounderstand ha detto...

Non credo che esista una felicità "assoluta" ed è difficile che qualcuno di noi possa rendere completamente e permanentemente felice un'altro.
Forse il segreto e l'obiettivo sarebbe già riuscire a non rendere triste il prossimo oppure un altro trucchetto potrebbe essere quello di indicare semplicemente (?) una delle possibili strade per avvicinarsi, alla felicità...

Un abbraccio.

Try